E’ notizia recente che il governo (Comunicato Stampa Consiglio dei Ministri 20 gennaio 2015, n. 45) ha predisposto una bozza di decreto legge che estende anche a tutti i marchi le agevolazioni fiscali per i redditi dei beni immateriali già introdotte dalla legge di stabilità 2015. L’agevolazione consisterebbe in una detassazione parziale (che può essere massimo del 30% nel 2015, 40% nel 2016 e 50% a regime) per i redditi derivanti dall’utilizzo, diretto o indiretto, di brevetti, opere dell’ingegno e know-how, nonché di marchi.
Il come. Per usufruire del regime agevolato è necessario lo svolgimento di attività di ricerca e sviluppo sui beni immateriali, realizzata internamente oppure attraverso convenzioni con università ed enti assimilati.
Il quanto. Il reddito effettivamente detassabile deriva dal rapporto tra le spese di ricerca sostenute per la manutenzione e lo sviluppo dei beni immateriali e i costi complessivi di produzione dei beni immateriali citati. A differenza dell’agevolazione contenuta nella legge di stabilità 2015, possono essere incluse le spese sostenute a fronte dell’attività di ricerca condotta da società infragruppo, entro il limite massimo del 30% del numeratore.
Altra novità rispetto all’originaria formulazione dell’agevolazione riguarda il tax ruling da richiedere nel caso in cui i redditi agevolabili derivino da concessioni in uso infragruppo dei beni.